Cosa si intende per Storia antica?

Senza dimenticare che la periodizzazione della Storia e i confini cronologici delle quattro epoche che la compongono sono costantemente oggetto di dibattito tra gli storici, riteniamo convenzionalmente Storia antica l’epoca intercorsa tra l’invenzione della scrittura sillabica intorno alla prima metà del III millennio a.C. e la deposizione dell’imperatore Romolo Augustolo che segna la caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476.

Si è soliti distinguere tra antichità preclassica, che racchiude gli eventi precedenti alle fonti greco-romane, e antichità classica, che racconta le vicende delle grandi civiltà greca e romana; in questa sezione affronteremo queste ultime.

La Grecia dei tiranni

Dal VII secolo a.C. la Grecia vede governi tirannici instaurarsi in varie città. I nuovi sovrani assoluti si inseriscono nell'instabilità politica generale per esautorare il potere delle classi aristocratiche e assumere il controllo della città con la forza e il sostegno dell'esercito. I nuovi regimi si distinguono per una spiccata tendenza demagogica, esercitata mediante l'elargizione di sussidi e l'investimento in infrastrutture e ottimizzazione urbanistica. Solitamente le tirannidi vengono rovesciate dagli aristocratici associati in gruppi di *etairoi*, che si contrappongono ai tiranni fino a spodestarli.

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Le poleis per eccellenza: Sparta

Dall'XI secolo a.C. i dori iniziano a edificare Sparta, città-stato della Laconia che attraverso lunghe guerre sottomette l'intera regione e quella vicina, la Messenia. È una polis di guerrieri, che vede nell'arte bellica e nel sacrificio per la patria i massimi valori antropologici. La città è governata da due re affiancati da due assemblee costituzionali: la *gherousia*, il consiglio degli anziani, e l'*apélla*, l'assemblea del popolo. La società è suddivisa in tre classi: spartiati, che godono di pieni diritti politici e civili e si dedicano soltanto all’attività militare; perieci, abitanti indigeni delle comunità che circondano la città; iloti, totalmente privi di diritti politici e civili assegnati dallo stato agli spartiati, che ne sono di fatto i «padroni».

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