La Francia del re Sole: colbertismo e politica estera
La politica economica di Colbert
Luigi XIV affida la gestione dell’economia al ministro Colbert, che persegue una politica mercantilista, con la costante supervisione (talvolta opprimente) dello Stato nei processi produttivi e commerciali. Secondo i mercantilisti la ricchezza di uno Stato si misura in base alla quantità di oro e argento che possiede; la bilancia commerciale deve mantenersi sempre in attivo, perciò:
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attraverso il finanziamento delle manifatture statali e il regime dei monopoli per gestire la concorrenza, vengono il più possibile limitate le importazioni per evitare la dispersione di metalli preziosi all’estero;
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ne consegue la necessità di limitate le esportazioni, per questo vengono imposte consistenti tasse doganali in funzione protezionistica; per migliorare i commerci, la corona investe nelle infrastrutture (strade e ponti navigabili) e finanzia le compagnie commerciali;
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anche al fine di reperire ulteriori metalli preziosi e assorbire il surplus di manufatti francesi, viene potenziata la marina mercantile e si incoraggia il colonialismo; dalla seconda metà del secolo, la Francia colonizza territori nelle Antille, nel Nordamerica e in India.
L’espansionismo di Luigi XIV
Il re Sole, più di ogni altro predecessore, mira a rafforzare la Francia sullo scacchiere internazionale e a consolidarne il prestigio internazionale. Durante il suo regno vengono potenziate le comunicazioni con l’estero e l’attività diplomatica ma allo stesso stesso tempo viene condotta una politica estera aggressiva, e anche per questo vengono rafforzati i confini e le strategie difensive. La macchina bellica di Luigi XIV viene mantenuta pressoché in perenne mobilitazione per tutta la durata del suo lungo regno e in particolare dal finire degli anni Sessanta, peraltro con un enorme investimento di risorse (ogni anno, la guerra costa al monarca oltre la metà del bilancio dello Stato). L’esercito cresce sia «in quantità», attraverso l’ampliamento degli effettivi, sia «in qualità», ricevendo un addestramento professionale, essendo sottoposto a una rigida disciplina e indossando una prima uniforme ufficiale che crea un preziosissimo senso di appartenenza.
Quali sono le principali guerre condotte dall’esercito del re Sole?
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1667-1668, guerra di devoluzione, combattuta contro la Spagna per il possesso di Fiandre e Franca Contea; la Francia si estende ottenendo parte dei Paesi Bassi spagnoli, ma non soddisfa gran parte delle proprie aspirazioni territoriali; tuttavia si conferma quale potenza di spicco del continente;
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1672-1678, guerra contro l’Olanda (grande rivale commerciale della Francia) combattuta contro la Quadruplice alleanza anti-francese; nuovamente la Francia conquista territori, tra cui la Franca Contea e alcuni possedimenti spagnoli dei Paesi Bassi, ma le sue richieste non vengono soddisfatte a pieno; tuttavia viene universalmente riconosciuta quale potenza militarmente egemone d’Europa;
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1683-1684, guerra delle riunioni, combattuta contro la Spagna e i suoi alleati, sempre per i territori in questione; nuovamente non risolutiva, la guerra getta le basi per il successivo conflitto con la Spagna;
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1688-1697, guerra dei Nove anni, contro Olanda, Inghilterra, Spagna, Savoia e Portogallo, sia per le precedenti questioni territoriali, sia per la problematicità della piega di intolleranza religiosa assunta dal monarca di Francia con l’editto di Fontainebleu; si susseguono innumerevoli scontri da cui tendenzialmente la Francia esce vincitrice, ma i costi insostenibili della guerra inducono il re Sole a ridurre l’impegno militare e, nuovamente, le modifiche territoriali non sono consistenti;
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1701-1714, guerra di successione spagnola, quando muore l’ultimo re spagnolo della casa d’Asburgo, il trono viene assegnato a un Borbone, nientemeno che nipote dello stesso Luigi XIV; chiaramente le potenze europee (Inghilterra, Province Unite, Austria, Impero) non possono sostenere che la già potentissima Francia si rafforzi ulteriormente sul continente, così si apre il conflitto. L’impero spagnolo viene smembrato tra le varie potenze, gettando le basi per nuovi contrasti.